Valutazione psicologica nella gestione delle risorse umane

Condurre valutazioni psicologiche sul lavoro, oltre che essere una necessità in fase di selezione del personale, è un’occasione di crescita per le organizzazioni. Infatti, condurre regolarmente valutazioni psicologiche del personale permette di operare un monitoraggio del benessere dei lavoratori. Condurre degli interventi mirati a seguito di tali valutazioni è una pratica che può avere dei risvolti positivi sul clima organizzativo, promuovendo di conseguenza la soddisfazione e la performance dei lavoratori (Wright et al., 2013; Al-Omari et al., 2017). Nei contesti organizzativi si contano numerosi strumenti di valutazione psicologica, i quali fanno spesso affidamento su correlazioni rilevate tra i test di personalità e le performance lavorative, evidenze che però potrebbero non essere sufficienti ai fini di una corretta valutazione.
A seconda delle necessità, l’assessment (valutazione) può essere effettuato attraverso diversi approcci di misurazione. L’approccio qualitativo si serve di strumenti come il colloquio, mentre l’approccio quantitativo è caratterizzato dall’utilizzo frequente di questionari self-report. Le operazioni di valutazione richiedono una serie di misure e di tecniche (ad esempio, la conduzione di interviste e osservazioni, la somministrazione di strumenti standardizzati, ecc.) talmente accreditate dalla letteratura che eventuali tentativi ingenui o improvvisati di valutazione non sono più giustificabili.
A tal proposito, lo scopo del presente filone di ricerca è quello di studiare e formulare nuovi strumenti per la valutazione psicologica dei lavoratori. Un primo studio parte del presente filone di ricerca, dal titolo “Big Five per il lavoro e le organizzazioni: FLORA (Role Related Personal Profile)”, analizza le esigenze di valutazione della personalità dei membri e candidati delle organizzazioni, al fine di cogliere relazioni con altre dimensioni individuali e organizzative (e. g., la performance lavorativa). Nell’ambito di questo studio è stato creato e validato un nuovo test di personalità (denominato FLORA) basato sul Five-Factor Model (FFM) ed espressamente sviluppato per la valutazione di specifici profili professionali nelle organizzazioni. Un ulteriore studio è stato condotto attraverso tre metodi: un’intervista semi-strutturata e la compilazione del Big Five Questionnaire da parte dei lavoratori. I risultati mostrano che, nella percezione dei lavoratori, a fare la differenza nelle prestazioni lavorative è principalmente il tratto di personalità definito come Coscienziosità. La Stabilità Emotiva è invece riconosciuta come il secondo Big Five più influente.
In considerazione di tali risultati, è fondamentale che, chi si occupa di gestione delle risorse umane prenda coscienza dei rischi legati alla raccolta delle informazioni in sede di valutazione e che, a questo scopo, si affidi all’utilizzo di strumenti scientificamente validati.

Tutte le pubblicazioni scientifiche del Centro di Ricerca relative a questo tema sono disponibili al seguente link.

Bibliografia
Barrick, M.R., Mount, M.K. and Judge, T.A. (2001),“Personality and performance at the beginning ofthe new millennium: what do we know and where do we go next?”,International Journal of Selection and Assessment
Dunlop, P.D., Morrison, D.L. and Cordery, J.L. (2011),“Investigating retesting effects in a personnelselection context”,International Journal of Selection and Assessment
Grucza, R.A. and Goldberg, L.R. (2007),“The comparative validity of 11 modern personalityinventories: predictions of behavioral acts, informant reports, and clinical indicators”,Journal of Personality Assessment, Vol. 89, pp. 167-1
Ones, D.S., Dilchert, S., Viswesvaran, C. and Judge, T.A. (2007),“In support of personality assessmentin organizational settings”,Personnel Psychology