Fattore Umano

Col termine “Human Factor” si intende lo studio dell’uomo all’interno di sistemi complessi in relazione agli strumenti che ha a disposizione. Se applicato ai contesti organizzativi si riferisce all’ambito della sicurezza sul lavoro con l’obiettivo di preservare il benessere psico-fisico delle persone sul lavoro (Shorrock & William, 2016). Uno dei modi con cui le organizzazioni possono promuovere e favorire comportamenti sicuri è la predisposizione di interventi formativi (Pietrantoni & Prati, 2010). Con ciò non si intende la sola erogazione di corsi per la sicurezza sul lavoro; infatti, esiste un set di competenze trasversali che, se sviluppate, permettono di aumentare il grado di sicurezza nei contesti organizzativi ad alto rischio.
Un esempio di settore ad alto rischio è quello dell’aviazione (Dekker, 2010). Le potenziali criticità nel settore aeronautico sono elevate, e i rischi associati aumentano in relazione alle attività d’intervento. I sistemi complessi impiegati in questo ambito, caratterizzati sia dall’interazione uomo-macchina sia dall’interazione uomo-team, implicano la possibilità di incorrere nell’errore umano, il quale rappresenta la causa principale di segnalazioni e incidenti sul luogo di lavoro (Flin et al., 2004; Shappell et al., 2017). Per questo motivo, sia la corretta identificazione del rischio sia un’accurata analisi degli incidenti basata sull’interazione umana, sono elementi-chiave per gestire i livelli di sicurezza.
Nel settore dell’aviazione, e in qualsiasi organizzazione che presenti alti livelli di rischio, lo sviluppo di buone competenze di cooperazione e leadership è fondamentale, dal momento che le operazioni di emergenza possono compromettere fortemente la coesione dei membri del team. Le capacità di comunicare efficacemente, di lavorare in squadra e di prendere decisioni efficaci sotto pressione sono state affrontate in molti studi di settore che hanno portato allo sviluppo di un sistema di valutazione denominato Competenze Non Tecniche (NOTECHS, Non-Technical Skills).
Il Centro di Ricerca APRESO ha preso parte ad un progetto che ha permesso lo sviluppo e l’applicazione di uno strumento (NOTECHS+) in grado di rilevare e misurare queste competenze (cooperazione, leadership e capacità manageriali, processo decisionale e consapevolezza situazionale) oltre a costrutti relativi alla regolazione delle emozioni. L’utilizzo del NOTECHS+ permette infatti di comprendere i punti di forza e i limiti dei collaboratori rispetto alle dimensioni sopracitate e di fornire un servizio di formazione specifica in grado rafforzare le competenze non tecniche necessarie per affrontare situazioni lavorative altamente stressanti.
La ricerca non si limita allo studio dei rischi strettamente legati alle mansioni lavorative all’interno degli ambienti organizzativi. Esiste un ambito della ricerca, legato alla sicurezza nelle organizzazioni, che si concentra sulla sicurezza durante il commuting, ovvero il tragitto casa-lavoro e viceversa.
Spesso alcune attività lavorative, come le chiamate aziendali, vengono gestite o completate durante il tragitto lavoro-casa. Questo fenomeno evidenzia come il carico di lavoro giornaliero possa avere un effetto sui comportamenti di sicurezza dei lavoratori durante il ritorno a casa. Degli esempi di comportamenti poco sicuri sono l’uso dello smartphone durante la guida o la deambulazione.
Il Centro di Ricerca APRESO in collaborazione col centro CARRS-Q della Queensland University of Technology (QUT) sta analizzando l’impatto che un eccessivo carico di richieste lavorative può avere sullo stress e la sicurezza alla guida durante il tragitto lavoro-casa, indagando inoltre se le variabili individuali, come i tratti di personalità, possono avere un effetto in questa relazione.
Studi come questo si pongono l’obiettivo di prevedere, per quanto possibile, la messa in atto dei comportamenti rischiosi legati al lavoro, individuandone gli antecedenti esterni ed interni in un’ottica di prevenzione del rischio.

Tutte le pubblicazioni scientifiche del Centro di Ricerca relative a questo tema sono disponibili al seguente link.

Bibliografia:
Bakker, A. B., & Demerouti, E. (2007). The job demands‐resources model: State of the art. Journal of managerial psychology.
Baldetti, G., Ghezzi, G., Ghiringhelli, C., & Nacamulli, R. C.(2015). Simulando s’ impara. Progettare e gestire ambienti complessi di apprendimento. Il caso Enav Academy. FrancoAngeli.
Dekker, S. (2010). Pilots, controllers and mechanics on trial: cases, concerns and countermeasures. Int. J. Appl. Aviat. Stud. 10, 31–50.
Flin, R., O’Connor, P., and Mearns, K. (2002). Crew resource management: improving team work in high reliability industries. Team Perform. Manag. Int. J. 8, 68–78.
Mitchell, L., and Flin, R. (2008). Non-technical skills of the operating theatre scrub nurse: literature review. J. Adv. Nurs. 63, 15–24.
Pietrantoni, L. “Psychosocial Predictors of Safety Behaviors Among Emergency Workers.” Psicologia sociale 5.1 (2010): 101–113.
Salas, E., Burke, C. S., and Samman, S. N. (2001). Understanding command and control teams operating in complex environments. Inf. Knowl. Syst. Manage. 2, 311–323.
Salvendy, G. (1985). Has ergonomics the same meaning in Europe and North America?. In I. D. Brown, R. Goldsmith, & M. A. Sinclair (Eds.), Ergonomics international 85 (pp.97-98). London: Taylor & Francis.
Shappell, S., Detwiler, C., Holcomb, K., Hackworth, C., Boquet, A., and Wiegmann, D. A. (2017). Human error and commercial aviation accidents: an analysis using the human factors analysis and classification system. Human Error Aviat.
Shorrock, S., & Williams, C. (Eds.). (2016). Human Factors and Ergonomics in Practice: Improving System Performance and Human Well-Being in the Real World (1st ed.). CRC Press.