Economia comportamentale

L’economia comportamentale costituisce un’area di ricerca interdisciplinare il cui studio è finalizzato ad incrementare il potere esplicativo e previsionale della teoria economica, avvalendosi di ipotesi comportamentali caratterizzate da un elevato grado di realismo. Tale obiettivo viene perseguito attraverso un dialogo sempre più stretto e fecondo con altre discipline (dalla psicologia cognitiva e sociale alle neuroscienze) e mediante il ricorso ad esperimenti economici condotti in laboratorio (i cosiddetti “lab experiments”) e sul campo (“field experiments” e “lab-in-the-field experiments”).
Una delle teorie più importanti nell’ambito dell’economia comportamentale è quella della razionalità limitata, proposta da Herbert Simon (1955). La razionalità limitata è il concetto secondo cui, durante il processo decisionale, la razionalità di un individuo è limitata da vari fattori: le informazioni che possiede, i limiti cognitivi della sua mente e la quantità finita di tempo di cui dispone per prendere una decisione. La razionalità limitata è stata proposta da Simon quale base alternativa per la modellazione matematica del processo decisionale, integrando il modello precedente, per il quale il processo decisionale sarebbe caratterizzato da una piena razionalità di ricerca al fine di perseguire la scelta ottimale. In seguito, i suoi continui studi nel campo del decision-making, permisero a Simon di essere insignito del premio Nobel per l’economia nel 1978, ma non fu l’unico studioso nel campo dell’economia comportamentale a ricevere questo onore. Lo psicologo Daniel Kahneman lo ha vinto nel 2002 per aver integrato – grazie agli studi condotti con il suo amico e collega Amos Tverskyi (morto nel 1996) – i risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza. Sulla stessa scia di pensiero, Robert Shiller ha ricevuto il Nobel nel 2013 per i suoi lavori di finanza comportamentale. Gli studi di Kahneman e Tversky (1974; 1981) hanno riscontrato che le persone non ragionano esattamente in termini statistici e razionali, bensì utilizzerebbero le cosiddette “euristiche”. Questo termine è stato introdotto da Herbert Simon nel 1957 per indicare delle scorciatoie cognitive che permettono agli individui di prendere decisioni, talvolta irrazionali, al fine di risparmiare tempo ed energie cognitive. Dagli studi di Kahneman e Tversky è emerso che durante i processi decisionali in condizioni di incertezza e rischio si verificano spesso errori sistematici (i.e., bias cognitivi) che violano gli assunti della teoria della scelta razionale. Tali errori sistematici, agendo in una precisa direzione e in particolari circostanze sono prevedibili e, approfondendo il funzionamento dei processi cognitivi nella presa di decisione, è possibile identificarne le cause.
Nel 2017 l’economista Richard Thaler ha approfondito il filone di ricerca inaugurato da Kahneman, ed è stato a sua volta insignito del premio Nobel. Thaler è il padre della teoria del nudge: una spinta non esplicita verso una determinata opzione, ottenuto attraverso un intervento nell’architettura della scelta, ossia cambiando la modalità in cui viene posta la domanda. Un esempio comune di nudging lo si ha quando, durante la sottoscrizione di un abbonamento online, uno dei piani tariffari viene bollato come il più scelto dagli utenti.
In questo contesto il Centro di Ricerca APRESO aderisce al presente filone di ricerca, con lo scopo di indagare i fattori determinanti i comportamenti decisionali sul luogo di lavoro e la possibile implementazione di pratiche innovative (e.g. nudging) per favorire il benessere e la performance lavorativa nelle organizzazioni.

Tutte le pubblicazioni scientifiche del Centro di Ricerca relative a questo tema sono disponibili al seguente link.

Bibliografia:
Simon, H. A. (1955). A behavioral model of rational choice. The quarterly journal of economics, 69(1), 99-118.
Tversky, A., & Kahneman, D. (1974). Judgment under Uncertainty: Heuristics and Biases: Biases in judgments reveal some heuristics of thinking under uncertainty. science, 185(4157), 1124-1131.
Kahneman, D., & Tversky, A. (1981). The simulation heuristic. Stanford Univ CA Dept of Psychology.
Tversky, A., & Kahneman, D. (1981). Evidential impact of base rates. Stanford Univ Ca Dept Of Psychology.